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Karakuri/LCA: automazione intelligente

Come automatizzare i processi in modo efficace ed economico con il Karakuri Kaizen.

L’era di Industria 4.0 vede l’interesse generale concentrarsi anche sull’automazione. Questo concetto ha una portata molto ampia, perché non si tratta sempre solo di complessi robot altamente tecnologici. Al contrario: il principio del Karakuri Kaizen, parte integrante della filosofia Lean, aspira a soluzioni di automazione di facile implementazione su base puramente meccanica. Utilizzando in modo intelligente l’energia cinetica liberata e riducendo costantemente gli sprechi, è possibile ottenere risultati ragguardevoli.

Le origini del Karakuri Kaizen

Per comprendere le origini del Karakuri Kaizen, per prima cosa è necessario ritornare con la mente al Giappone del XIX secolo: tradotto, Karakuri ningyō significa letteralmente “bambola meccanica”. A quel tempo, infatti, questi piccoli automi godevano di grande popolarità. Se è vero che lo stesso accadeva in Germania – si pensi ad esempio alle opere dello scrittore romantico tedesco E.T.A. Hoffmann, in particolare a “L’uomo della sabbia” – in Giappone l’entusiasmo per le bambole meccaniche era molto più marcato. Le tipologie di Karakuri erano tre: karakuri, ossia le “bambole per uso domestico”, nelle feste religiose le Dashi karakuri, ossia le “bambole per celebrazioni”, e sui palchi giapponesi era possibile ammirare le cosiddette Butai karakuri (“bambole da palcoscenico”).

L’esempio di bambola Karakuri di gran lunga più famoso è la bambola che serve il tè. Essa riusciva a percorrere una distanza predeterminata muovendo elegantemente le gambette bianche. Nel frattempo annuiva e offriva una tazza di tè alla persona che le stava di fronte. Se la tazza di te veniva accettata, il Karakuri si fermava. Quando la tazza vuota veniva riposizionata nel punto dal quale era stata prelevata, la piccola domestica si voltava indietro e si ritirava. Il movimento veniva azionato dalle mani: la presenza o l’assenza di carico produceva una reazione a catena che alla fine trasmetteva il movimento a tutte le parti mobili della bambola.

Aumentare l’efficacia con Karakuri Kaizen

Oltre a essere divertente, questo esempio illustra l’essenza del Karakuri Kaizen per l’industria: con pochi semplici mezzi si ottiene un movimento automatico in cui non vi è alcuno spreco di energia, utilizzato direttamente per creare valore. In quest’ottica, il Karakuri Kaizen si lega anche alle tipologie di spreco da evitare, ossia ai 7 Muda. Il Karakuri Kaizen implica il rispetto delle seguenti regole:

  • Gli oggetti devono sempre essere spostati utilizzando energia meccanica, senza azionamenti pneumatici, elettrici o idraulici.
  • Contenere i costi e puntare su strutture di facile manutenzione.
  • Utilizzare l’energia disponibile in modo creativo e combinare tra loro diversi sistemi Karakuri Kaizen.
  • Affidarsi anche alla creatività dei collaboratori e incoraggiarli a condividere le loro esperienze.

Affinché il Karakuri Kaizen dia ottimi frutti, tutte queste regole devono essere radicate nell’intera azienda. In questo caso a essere decisivo è soprattutto il Kaizen, ossia la ricerca del cambiamento in meglio. La situazione attuale non è che una delle tante tappe lungo la strada del miglioramento continuo.

Vorresti partecipare a un seminario sul principio del Karakuri per conoscerlo più da vicino? Allora ti consigliamo l’evento “LCIA e Karakuri Kaizen” presso il CETPM dell’Università di Ansbach. Uno dei relatori è il nostro esperto di metodi Lean Stefan Armbruster.

Low Cost Automation

Come mettere in pratica questo concetto piuttosto astratto? Per renderlo più tangibile basta osservarlo sulla base della Low Cost Automation (LCA). In item, Low Cost Automation è sinonimo di Karakuri, pertanto non vengono utilizzati azionamenti pneumatici, elettrici o idraulici. I movimenti di pezzi, portapezzi e contenitori (per citare solo alcuni esempi) vengono realizzati con energia puramente meccanica. Questa include, ad esempio, la forza di gravità o elastica. Nell’industria automobilistica giapponese sono presenti speciali centri di formazione LCA, i cosiddetti karakuri dosho. Qui vengono organizzati corsi intensivi in cui operatori e ingegneri imparano a interiorizzare il Karakuri per il proprio lavoro.

L’introduzione della Low Cost Automation dovrebbe prevedere le seguenti misure:

  1. miglioramento del lavoro manuale (ad es. trasferendo i pezzi alle altre postazioni di lavoro tramite rulliere).
  2. Separazione del lavoro manuale da quello meccanico.
  3. Installazione di soluzioni tecniche semplici, efficienti ed economiche.
  4. A questo punto è possibile installare anche le soluzioni tecniche più complesse.