Tutte le info su definizioni e differenze sui dispositivi di protezione per macchinari.
Quando si tratta di collaborazione uomo-macchina è necessario installare dispositivi di protezione per macchinari specifici. Essi garantiscono che l’operatore non sia mai messo in pericolo. Possono essere fissi o removibili in base alle circostanze. Si differenziano in protezioni divisorie e non divisorie. Quelle divisorie possono essere mobili o fisse. In entrambi i casi i collaboratori non possono raggiungere il macchinario.
Le protezioni non divisorie impediscono l’accesso alla zona di pericolo. All’avvicinamento da parte dei collaboratori l’area di pericolo viene disattivata: la produzione in corso si ferma. Le protezioni servono anche per garantire la sicurezza dei macchinari per escludere manipolazioni degli stessi. Spesso viene utilizzata una recinzione come sbarramento del macchinario. In aggiunta vengono utilizzati avvertimenti per garantire un lavoro privo di rischi per i collaboratori. Come misura di protezione è possibile utilizzare il sistema per pareti di protezione e divisorie item.
Punti di pericolo e rischi
Le misure di sicurezza sul lavoro devono essere prese sul serio: servono a prevenire gli infortuni i rischi per la salute legati al lavoro dei vostri dipendenti. Soprattutto in produzione sono numerosi i punti di pericolo e i rischi. Tutti i collaboratori devono essere regolarmente informati sulle situazioni di pericolo sul posto di lavoro ed essere istruiti in materia di sicurezza sul lavoro come prescritto dalla normativa.
La decisione sulla tipologia dei dispositivi di protezione è una scelta individuale.
Spesso succede che i collaboratori aggirino, volontariamente o meno, i dispositivi di protezione. In questi casi è necessario prendere provvedimenti o realizzare dispositivi di protezione in ottica di garantire la sicurezza operativa. La decisione sulla tipologia dei dispositivi di protezione è una scelta individuale. È necessario considerare la realizzazione della tipologia in relazione all’azione prevista. Alla base c’è il risultato dell’analisi del rischio, basata sulla direttiva macchine.
Cosa sono le protezioni divisorie?
Per protezione divisoria si intende una separazione strutturale tra i collaboratori e l’area di pericolo di un macchinario. Le aree pericolose sono protette da accessi non autorizzati: recinzioni, porte di sicurezza, coperture o interi alloggiamenti. Sono ottimali anche i rivestimenti protettivi su macchinari (alloggiamenti e rivestimenti). In questo modo si evita che i collaboratori si avvicinino al punto di pericolo.
Le protezioni divisorie possono essere fisse o removibili.
Le protezioni divisorie possono essere fisse o removibili. La scelta dipende dalle richieste. Le protezioni divisorie fisse sono collegate direttamente con il macchinario. Si presuppone che le protezioni non influiscano sulla produttività del macchinario. Queste devono essere incorporate saldamente e non devono essere removibili: uno smontaggio è possibile solamente quando il macchinario non è in azione e con dell’attrezzatura extra. Le protezioni divisorie fisse devono essere fatte di un materiale particolarmente resistente. All’occorrenza possono anche essere trasparenti in modo da lasciare la zona di pericolo ben in vista.
Esempi per protezioni divisorie fisse:
- Cabine macchina walk-in
- Recinzioni per cabine di lavaggio con porte a scorrimento verticale
Secondo la normativa
DIN EN ISO 14120 è possibile utilizzare questi dispositivi di protezione solamente quando non c’è un continuo accesso al macchinario.
Protezioni divisorie mobili
Anche le protezioni divisorie mobili si trovano tra l’operatore e la zona pericolosa dei macchinari. Questo dispositivo di protezione può essere facilmente rimosso senza l’ausilio di attrezzi aggiuntivi e deve essere collegato in modo permanente alla macchina. Questa forma di dispositivo di protezione mobile è spesso costituita da porte che si trovano in recinzioni di protezione o ante su aperture. Le porte basculanti o scorrevoli fanno anch’esse parte delle divisorie mobili.
Esempi di protezioni divisorie mobili:
- Recinzioni per macchinari per marcatura a laser
- Cabine di protezione laser per la ricerca
- Banco di prova mobile per test su pressioni di scoppio
- Cabina macchina con porta ad angolo
Secondo la normativa ISO14120 è consigliabile allestire una protezione divisoria mobile se si ha necessità di accedere spesso alla fonte di pericolo.
Dispositivi di bloccaggio come dispositivi di protezione
Oltre ai dispositivi di protezione mobili, è possibile montare dispositivi di bloccaggio basati sulla normativa DIN EN ISO 1419. Nella maggior parte dei casi, il macchinario è controllato da interruttori di protezione. La posizione dell’interruttore o il blocco del dispositivo di protezione indica se il macchinario è in funzione. Quando si sblocca la serratura, il macchinario si ferma e l’operatore può entrare in sicurezza nell’area. Importante: una serratura non impedisce l’apertura, per questo motivo, è necessario scegliere una tipologia di serratura con bloccaggio.
I dispositivi di bloccaggio possono essere montati in aggiunta alle porte o ai dispositivi di chiusura.
Per una porta, questo può essere ottenuto con potenti elettromagneti o molle. Prima di aprire la porta, interrompere l’elettromagnete o disattivare la molla. I dispositivi di bloccaggio possono essere montati in aggiunta alle porte o ai dispositivi di chiusura, il che significa che il macchinario funziona con lo sportello (pieghevole) chiuso.
Dispositivi di protezione divisori: distanze minime e altezze prescritte
Per progettare e costruire dispositivi di protezione in autonomia è necessario rispettare i requisiti per quanto riguarda i materiali, le tipologie di fissaggio e le distanze minime dalle fonti di pericolo e attenersi alla normativa ISO 13857, che fornisce indicazioni sulle distanze di sicurezza necessarie. Ciò significa che le fonti di pericolo non devono essere raggiungibili con mani, piedi, gambe e braccia.
Le distanze minime dipendono non solo dalla posizione della fonte di pericolo, ma anche dall’operatore da proteggere.
Le distanze minime dipendono non solo dalla posizione della fonte di pericolo, ma anche dall’operatore da proteggere. Le zone di pericolo possono essere raggiunte in vari modi passando: dall’alto, scavalcando, attorno o attraverso. Le distanze minime non dipendono solo dalla posizione della fonte di pericolo, ma anche dall’operatore da proteggere. In base alle dimensioni dell’operatore si applicano protezioni di dimensioni diverse. La normativa non tiene conto dell’uso improprio o della manomissione intenzionale delle misure di sicurezza.
Cosa sono i dispositivi di protezione senza contatto?
I dispositivi di protezione senza contatto sono utilizzati quando è necessario entrare frequentemente in una zona pericolosa. Oppure se, per motivi di costruzione, non è possibile installare un dispositivo di protezione in loco. I dispositivi di protezione non divisori sono regolati dalla normativa DIN EN 61496 e proteggono l’area di produzione dei macchinari. Le protezioni non divisorie sono visibili e sono anche chiamate dispositivi di protezione senza contatto.
Esempi di dispositivi di protezione senza contatto:
- Fotocellule, barriere fotoelettriche o griglie ottiche
- Scanner
- Tappetini di contatto
- Dispositivo di controllo a due mani
Nei dispositivi di protezione senza contatto il macchinario si ferma nel momento in cui si attraversa una fotocellula.
Nei dispositivi di protezione senza contatto il macchinario si ferma nel momento in cui si attraversa una fotocellula. Lo stesso principio si ottiene con un tappetino di contatto. In caso di dispositivo di controllo a due mani il macchinario funziona solamente quando entrambe le mani azionano un elemento di comando. Questi dispositivi di protezione proteggono mani e braccia degli operatori, mentre la protezione del macchinario è secondaria.
Cosa sono i dispositivi di protezione ad accesso limitato e regolabili?
Nonostante la fonte di pericolo, alcune aree di lavoro devono essere spesso accessibili dagli operatori. Un esempio: una sega circolare deve poter essere azionata dagli operatori di competenza. La protezione della zona pericolosa può essere realizzata con un dispositivo di protezione ad accesso limitato, regolabile. In questo modo gli operatori qualificati possono raggiungere facilmente le postazioni di lavoro. Allo stesso tempo si crea una chiara distinzione con gli operatori al di fuori dell’area di pericolo.
Manomissione dei dispositivi di sicurezza e protezione contro il (ri-)avvio inaspettato
La manomissione dei dispositivi di protezione sui macchinari e impianti non è una rarità. I motivi sono numerosi. Spesso gli operatori sperano di trarne un vantaggio ma non vengono considerati possibili gravi infortuni, fermi macchina e alti costi di gestione. Il produttore di dispositivi di protezione è la giusta persona di riferimento per aumentare la sicurezza dei collaboratori. Nella migliore delle ipotesi può fornire soluzioni per una maggiore protezione.
Alcuni macchinari possono avviarsi accidentalmente o in automatico.
Alcuni macchinari possono avviarsi accidentalmente o in automatico. Pertanto, non si deve mai entrare nell’area di pericolo di tali macchinari senza un blocco di riavvio. Spesso viene utilizzato il sistema a due mani: un macchinario può essere avviato solo se entrambe le mani assumono una posizione diversa. Questo dispositivo di sicurezza impedisce l’accensione involontaria del macchinario.
I dispositivi di emergenza sono obbligatori per i macchinari?
In generale, si distinguono due concetti di protezione: arresto di emergenza e spegnimento di emergenza. In caso di arresto di emergenza, il macchinario deve essere disattivato in caso di emergenza. Ciò significa che tutti i movimenti pericolosi si arrestano il prima possibile. In caso di spegnimento di emergenza, il macchinario deve spegnersi completamente e, deve essere scollegato dalla tensione di alimentazione. La valutazione dei rischi è individuale e la domanda da porsi è: è necessario un dispositivo di emergenza per la sicurezza di macchinari o persone?