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Roboty współpracujące (koboty) w produkcji

Utilizzare robot collaborativi (cobot) nella produzione

Il cobot dimostra che l’utilizzo dei robot nell’industria sta diventando sempre più semplice. Chiariamo le nozioni di base e mostriamo cosa è importante quando si muovono i primi passi.

ChatGPT è stata indubbiamente la tendenza tecnologica più discussa del 2023. Grazie ad essa, il tema, un tempo di nicchia, dell’“intelligenza artificiale“ (IA) ha suscitato l’interesse dell’opinione pubblica e delle aziende tanto che oggi l’uso dell’IA non è più una prerogativa degli esperti del settore. Per ottenere risultati sorprendenti, infatti, non è più indispensabile padroneggiare nessun linguaggio di programmazione. Tuttavia, ChatGPT è solo una parte di uno sviluppo molto più ampio, quello degli assistenti digitali, ossia delle applicazioni che aiutano le persone, “in larga misura autonomamente, nello svolgimento dei compiti tipici della loro quotidianità lavorativa”. Il Wissenschaftszentrum Berlin für Sozialforschung (Centro di ricerca per le scienze sociali di Berlino) distingue due tipi di assistenti digitali: quelli per le attività cognitive (come ChatGPT) e quelli per le attività manuali. Un classico esempio della seconda categoria sono i robot collaborativi (cobot), in inglese collaborative robots:

i cobot hanno spalancato le porte su una tecnologia utilizzabile su larga scala riducendo nettamente gli ostacoli che si frapponevano al suo impiego. Questo anche grazie al fatto che non richiedono più nessuna complicata programmazione. A ciò si aggiungono vantaggi come la facile integrazione, la rapida trasformabilità degli attrezzi, il peso ridotto e i molteplici campi d’impiego. Grazie a tale accessibilità si parla sempre più spesso anche di “democratizzazione della robotica”. Ma cosa contraddistingue esattamente un cobot? Da dove è meglio iniziare quando si desidera automatizzare i processi con i cobot? E quali attrezzature permettono un’integrazione ottimale dei cobot in produzione? È proprio questa, infatti, la differenza decisiva rispetto a un chatbot: i cobot hanno bisogno di supporto. Per dispiegare appieno tutto il loro potenziale necessitano di periferiche adeguate, come quelle realizzabili con il nostro sistema di componenti.

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Cobot (robot collaborativo): definizione e vantaggi in produzione

Sebbene abbiano significati diversi, i termini “cobot”, ossia “robot collaborativo”, e “robot leggero” vengono spesso usati come sinonimi. Come dice il nome stesso, la funzione del robot collaborativo è quella di collaborare con le persone mediante un opportuno sistema di sensori. I sensori di resistenza in corrispondenza degli snodi, ad esempio, fanno in modo che il movimento venga arrestato non appena il cobot urta un ostacolo. A seconda dell’applicazione e della modalità di funzionamento è possibile integrare sensori e dispositivi di protezione. Nel frattempo, il termine cobot è diventato sinonimo, soprattutto, di “plug and play” e “easy to use”.

Un robot leggero, invece, è un robot industriale con le caratteristiche seguenti: è più piccolo, più agile e più leggero di un robot industriale tradizionale. Fondamentalmente, un robot leggero può essere utilizzato come un cobot. Tuttavia, è necessario adottare opportune precauzioni precauzioni. Per la programmazione di un cobot vengono impiegati software intuitivi, guide grafiche per gli utenti e modelli di configurazione personalizzabili.

Grazie al peso ridotto, il cobot può essere montato su una soluzione mobile e impiegato per diversi processi.

Per determinati compiti è sufficiente avviare un processo di apprendimento guidando il braccio robotizzato e memorizzando i punti di riferimento. Tuttavia, per compiti come lo smistamento e l’isolamento di merci sfuse, tale processo non è sufficiente. In questi casi entra in gioco un software basato sull’IA come robobrain®, la piattaforma di controllo della start-up robominds, con sede a Monaco di Baviera. Grazie ad essa, il cobot può contare su una sorta di cervello che riceve gli stimoli trasmessi dalle immagini di una fotocamera 2D/3D. Poiché il software fornisce al cobot abilità predefinite, non è necessario alcun addestramento. L’articolo del nostro blog sull’automatizzazione in laboratorio spiega come due cobot di Universal Robots siano in grado di smistare delicati campioni di laboratorio grazie all’ausilio dell’IA. Entrambi si trovano all’interno di una cella per robot realizzata con la nostra serie XMS.

Un particolare vantaggio dei robot collaborativi è quello di poter essere riattrezzati con estrema rapidità. A seconda dell’applicazione, è possibile utilizzare determinati effettori finali a cui affidare diversi compiti. L’ampia scelta comprende, oltre alle pinze pneumatiche ed elettromeccaniche, anche sistemi per l’avvitamento, la saldatura o la pallettizzazione. A seconda del sistema utilizzato è persino possibile sostituire l’attrezzo o la pinza in pochi secondi. Grazie al peso ridotto, il cobot può essere fissato su una soluzione mobile e trasportato comodamente nei diversi luoghi d’impiego.

Come introdurre l’automatizzazione in modo ottimale con i robot collaborativi

Desiderate iniziare a utilizzare un robot collaborativo? Il modo migliore per farlo è iniziare con un progetto pilota piccolo e ben gestibile. Sebbene sia del tutto naturale che numerose aziende desiderino affrontare subito una sfida centrale, spesso questo richiede interventi nei processi esistenti. Per questo, per ottenere rapidamente dei risultati, è meglio provare con un progetto poco costoso e di dimensioni contenute. In seguito, sarà possibile applicare in modo mirato le nozioni acquisite e portare avanti, passo dopo passo, il processo di automatizzazione con i cobot. In questo modo, i collaboratori hanno il tempo di famigliarizzare con il nuovo collega robotico e comprenderne appieno il potenziale attraverso la semplice programmazione, l’impostazione dei software e la correzione degli errori. Che siano realizzati mediante l’introduzione della lean production o dei cobot, il successo dei cambiamenti dei processi di lavoro consolidati nell’industria dipende dall’accettazione dei collaboratori. Una volta scelto il processo adeguato, le applicazioni ideali sono quelle all’inizio della catena di produzione. Tra queste si annoverano, ad esempio, i compiti pick and place e l’alimentazione della macchina.

La collaborazione durante il lavoro passa progressivamente in secondo piano, offuscata dalla semplicità di integrazione, messa in funzione e utilizzo dei cobot.

Durante l’alimentazione della macchina, le presse piegatrici e di goffratura, ad esempio, vengono rifornite continuamente di pezzi grezzi. Si tratta di un compito ripetitivo per il quale la manodopera specializzata è spesso sovraqualificata. Se il carico di lavoro dei collaboratori viene ridotto, questi possono impiegare il proprio talento per compiti più impegnativi. Spesso un’applicazione robot come questa può essere implementata in azienda in breve tempo. Probabilmente lo avrete già intuito dagli esempi dei primi impieghi dei cobot: malgrado il loro nome, i cobot non devono obbligatoriamente essere impiegati per la collaborazione tra uomo e robot. La norma è ormai rappresentata da una collaborazione occasionale tra uomo e robot in fase di alimentazione e prelievo. Questo modo di procedere si è affermato proprio nelle applicazioni di saldatura o di pallettizzazione dove non costituisce assolutamente uno svantaggio, al contrario: dal momento che nelle vicinanze non c’è nessuno, il cobot non deve limitare la propria velocità in produzione. La collaborazione durante il lavoro, ossia la collaborazione tra uomo e robot, passa progressivamente in secondo piano, offuscata dalla semplicità di integrazione, messa in funzione e utilizzo dei cobot. Inoltre, poiché i cobot vengono progressivamente perfezionati per colmare il divario tra loro e i robot industriali, la portata massima e la velocità aumentano costantemente. Modelli come lo SWIFTI™ CRB 1100 di ABB o l’UR30 di Universal Robots sono due esempi di questo sviluppo.

Realizzare periferiche per robot modulari con il sistema di componenti item

Sulla base dei risultati ottenuti con il progetto pilota, i cobot vengono gradualmente integrati in diversi punti della linea di produzione. Ma in seguito al cambiamento dei requisiti, non è raro che le soluzioni per robot esistenti debbano essere ampliate o adattate. Considerando tutti questi fattori, l’ideale è disporre di una struttura di base modulare. Poiché le periferiche per robot influiscono direttamente sulle possibilità di impiego del robot collaborativo, è fondamentale che possano essere progettate liberamente e adattate in modo flessibile. Il sistema di componenti modulare item  permette di realizzare periferiche per robot tagliate su misura per la propria applicazione. Nell’online shop sono disponibili numerosi esempi di soluzioni. Tra questi si annoverano un’isola per robot mobile con protezione per i cavi e maniglia, un tavolo base per il lavoro collaborativo e una cabina parzialmente chiusa per l’impiego dei cobot.

Convertite i tavoli da lavoro esistenti per l’integrazione di applicazioni robotiche: sono disponibili speciali piastre di montaggio per i modelli di robot di tutti i principali produttori.

Approfittate dei vantaggi che caratterizzano la tecnica dei profilati di alluminio: tutte le strutture si contraddistinguono per peso ridotto ed elevata stabilità. Grazie alla versatile tecnica dei profilati, le soluzioni esistenti possono essere modificate e ampliate con la massima flessibilità. Così, una sottostruttura fissa può trasformarsi rapidamente in una mobile semplicemente integrando le ruote. In azienda utilizzate già i tavoli da lavoro item? Allora convertiteli per integrare applicazioni robotiche per mezzo delle speciali piastre di montaggio per i modelli di robot di tutti i principali produttori:

Robotica collaborativa: know-how e prodotti per l’industria

Che i cobot siano già entrati a far parte della vostra azienda o che desideriate solo informarvi non ha importanza: nella nostra offerta online sulla robotica per l’industria trovate nozioni approfondite ed esempi di applicazioni tratti direttamente dalla pratica. Per accedere ai training online di item Academy basta un account utente item. È possibile registrarsi gratuitamente qui. Informatevi subito sull’automatizzazione con i cobot nel reparto di produzione e sui prodotti adeguati:

Ecco come sperimentare l’automazione con i cobot in produzione e i prodotti adatti:

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